Capita spesso di avvertire un senso di vergogna, di colpa, di disprezzo per sè, di paura a fidarsi di qualcuno…e mentre questo avviene, una parte di noi va avanti “normalmente” nella vita di tutti i giorni, studia, lavora, ha amici, cresce dei figli e molto altro. Ma immancabilmente tornano quelle sensazioni negative che, in maniera intrusiva, invadono la nostra parte di noi che è competente, capace e fuzionante, quella parte di noi che è in grado di affrontare la vita. E’ fondamentale comprendere che quelle voci dentro di noi che ci fanno sentire ansiosi, depressi, in colpa, che ci autopuniscono deprivandoci di amore o che ci spingono ad abusare di “tossicità”, non sono altro che urla e grida del nostro sè bambino che ha ricevuto esperienze più o meno traumatiche nel corso dello sviluppo. Mettere in contatto il nostro sè adulto con il nostro sè bambino, permette di integrarlo dentro di noi e di accogliere con compassione le sue ferite.
Erika Luigia Fenaroli

