Difficoltà relazionali

Cos’è quel qualcosa che ci dà la forza, la spinta per superare una fase critica della nostra vita? Potrebbe essere il saper trasformare il dolore in un punto di partenza verso una maggiore consapevolezza di noi stessi.

Il bambino spesso si trova ad affrontare contesti familiari difficoltosi, traumatici oppure semplicemente molto rigidi che non danno troppo spazio alla soddisfazione dei bisogni del bambino oppure che non danno spazio alla gioia di vivere e al divertimento. Il bambino si trova a doversi adattare a quel contesto per vedersi garantita la protezione di cui ha bisogno.

I primi segnali della socialità dell’essere umano li abbiamo quando il bambino muove i primi passi e inizia a interagire col mondo, motivato dal bisogno di esplorazione e di agire nel mondo.

Se l’esplorazione del bambino verrà inibita o disincentivata il bambino apprenderà che il mondo è pericoloso e pieno di insidie pertanto non va esplorato.

Ovviamente quanto detto è un’esemplificazione, il nostro funzionamento non è così lineare in quanto siamo sistemi molto complessi, ma è importante comprendere che le nostre relazioni del qui ed ora sono influenzate dalle nostre relazioni del là e allora.

Le ferite dell’infanzia, se ignorate o negate, tendono a riemergere, spesso in modo distorto e doloroso, nel tessuto dei nostri legami affettivi. Diventano ombre che si proiettano sulle nostre interazioni, influenzando le nostre aspettative, le nostre reazioni e la nostra capacità di costruire relazioni sane e appaganti. “Se non affrontate i vostri traumi infantili, lo faranno le vostre relazioni”

Le nostre difficoltà che si esprimono attraverso le emozioni, siano lì per darci degli indizi di lettura, stanno lì per aiutarci a comprendere e curare quella parte di noi che in quel momento ha bisogno di essere vista e compresa e di come la forza e la saggezza di abitare la propria vulnerabilità sia una virtù.

È nel permettersi di sentire pienamente, anche il dolore e la paura, che si apre la strada verso una vera guarigione e una più profonda comprensione di sé e degli altri.

Lasciamo che il nostro percorso ci conduca, attraverso la difficile ma necessaria esplorazione delle nostre difficoltà passate e delle loro ripercussioni relazionali, a una consapevolezza più matura e integrata di sé. La forza emergerà non nell’annullare la propria vulnerabilità, ma nell’abbracciarla, trasformandola in saggezza e in una più profonda capacità di connessione umana.

E’ dunque importante riflettere sulla complessità dell’esperienza umana, sul peso del passato e sulla possibilità di trasformazione che risiede nella consapevolezza di sé, ricordandoci che la vera forza non si manifesta nell’assenza di fragilità, ma nella coraggiosa accettazione della nostra intera umanità.