Il sopravvissuto

Molto spesso ci viene insegnato che è pretestuoso e sfrontato ambire alla propria realizzazione personale o, in altri termini, desiderare la propria felicità.

Perseguire i propri scopi di vita, i propri obiettivi, la propria vocazione talvolta viene percepito dai nostri cari come un affronto a loro stessi, come un disprezzo o una mancata accettazione verso ciò che loro hanno faticosamente “messo da parte” per noi.

“Accontentati e sentiti fortunato rispetto a quello che hai!”

“Bisogna sacrificarsi e fare fatica nella vita!”

Ma poi, perchè?

A livello inconscio il perseguire la propria realizzazione, ambire ad un futuro migliore anzichè vivere una vita sacrifica e mediocre, ci fa sentire in colpa perchè questo farebbe soffrire i nostri cari che invece si sono accontentati e sacrificati sempre nella loro vita.

Il perseguire la nostra felicità ci porrebbe su un piano superiore rispetto ai nostri cari e davanti ad una scelta dicotomica realizzazione/sacrificio, il nostro senso di colpa inconscio ci fa propendere per la rinuncia alla nostra felicità.

Ed ecco l’insorgenza di ansia, depressione, attacchi di panico ed altri disturbi psicologici più o meno gravi che si manifesteranno fintanto che non li ascoltiamo e cominciamo a perseguire i nostri obiettivi senza sentirci inutilmente in colpa.

Ma siamo proprio certi di non voler essere felici? E siamo così sicuri che i nostri cari soffriranno se ci realizzassimo e godessimo di gioia e benessere? E se invece mostrassimo loro che esiste una strada percorribile verso la felicità che può essere intrapresa anche da loro?

“Capii che la cosa più importante non era l’essere sopravvissuto o l’avere successo, come immaginavo prima, ma la ricerca della mia anima rifugiatasi sulle rive dell’infanzia. Nel ritrovarla seppi che quel potere, per il quale dissipai tanti disperati sforzi, era sempre stato in me.” Isabelle Allende, Il Piano Infinito.

Il Daimon

James Hillman (1926-2011) con la sua teoria della ghianda sostiene che ciascun individuo viene al mondo con un’immagine innata che lo definisce, una forma unica ed irripetibile (il daimon) e che chiede di essere realizzata per portare felicità ed equilibrio nella propria vita.